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01 Apr
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Intervista all'autore - Gianluca Iannelli

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando io scrivo e rigorosamente con penna su foglio bianco, mi estraneo totalmente dalla realtà. Le frasi, le parole, gli stati d'animo fluiscono in modo naturale, a volte sembra che la penna scorri da sola. Mi sento bene quando scrivo, provo forti emozioni soprattutto di liberazione, lascio libero sfogo al mio cuore, alla mia anima, è un qualcosa in cui mi rifugio da sempre specie nei periodi non troppo positivi, comunissimi a tante persone. Si tratta di una sorta di mia terapia personale che mi accompagna da più di trenta anni ed alla quale non potrei mai rinunciare.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo mio primo lavoro è tutto reale, in gran parte ma non nella totalità, si tratta del percorso della mia vita costellato da vari imprevisti, situazioni più o meno piacevoli, è una nuda e cruda umanità che si racconta, piena di emozioni di vario genere, dove una cosa prevale sempre: è scritto tutto con il cuore. Le narrazioni che riporto sono solo una parte del mio cammino, le storie, gli aneddoti riportati sono tutti reali ed hanno notevolmente influito sul percorso passato e successivamente presente della mia vita. Il libro è un raccoglitore di reali emozioni, d'altronde esse sono da sempre la mia linfa vitale e senza le quali saprei poco adattarmi nella vita reale.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera ha rappresentato per me liberarmi di un fardello che custodisco da anni nel mio cuore, nella mia anima; è senza dubbio un'opera catartica dove mi libero di alcuni dei miei segreti più reconditi, sperando che chiunque legga queste pagine possa ritrovarsi in parte o totalmente e magari trarne un minimo di beneficio o quantomeno di speranza in modo da potere uscire da alcune situazioni che spesso e volentieri si tendono comprensibilmente a nascondere, in una società dove purtroppo l'apparire sembra che rappresenti l'unico stile di vita gratificante.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata la cosa più semplice di tutto il lavoro. Una volta rappresentato a mia moglie, il desiderio, l'idea, il progetto di questo libro, lei, dopo neanche un minuto, essendo l'unica persona che conosce tutta la mia vita, ha deciso di getto " Dentro una Bolla" ed io ho condiviso pienamente ed istantaneamente la sua scelta.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'ipotetica isola deserta di getto mi verrebbe da dire sia " I pilastri della terra" sia il suo sequel "Un mondo senza fine " di Ken Follett. Per me, essendo da sempre un appassionato di storia medievale britannica, dove gli intrighi, le passioni, le superstizioni, le guerre, i conflitti religiosi ed ahimè, dato il periodo, anche le epidemie dell'epoca, incastonati perfettamente in paesaggi dove castelli, foreste, monasteri la fanno da padrone, si tratta sicuramente di due capolavori. Entrambi i libri constano di quasi duemilaquattrocento pagine in totale che anni addietro ho divorato in pochissimo tempo, essendo Ken Follett, a mio modestissimo parere, il numero uno per la sua capacità di catturare il lettore dalla prima all'ultima pagina, facendoti sognare, viaggiare, con la semplicità, scorrevolezza e pathos delle sue narrazioni.
 
6. Ebook o cartaceo?
Su questo non ho il minimo dubbio: cartaceo per tutta la vita. Comprendo perfettamente l'evoluzione della tecnologia, ma su questo sono tradizionalista. Devo sentire il fruscio delle pagine, il loro profumo, perdermi nella copertina e nei suoi colori, Insomma, continuare a riempire la mia libreria.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Bè, carriera di scrittore mi sembra una parolona visto che sono solo una persona che tra le varie passioni ha anche quella dello scrivere. Scrivo da più di trenta anni per mio puro diletto ed ho sempre coltivato la speranza di scrivere e veder pubblicato un libro tutto mio. Ora che questo sogno si è concretizzato, sempre grazie alla collaborazione ed all'attenzione che la BookSprint dedica agli autori esordienti, chissà, chi può dire cosa mi riserverà il futuro, di sicuro, libri o non libri, io scriverò sempre.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il libro è in realtà nel cantiere della mia mente e del mio cuore da svariati anni. Poi, la concomitanza di tanti eventi, lavorativi, familiari, affettivi, ha fatto sì che questo progetto venisse continuamente rimandato ma mai accantonato. Per non parlare poi degli stati d'animo, che a seconda dei momenti, ispiravano più o meno la scrittura. Un aneddoto, se così lo potremmo definire è legato al fatto di aver ritrovato un mio vecchio professore del liceo il quale, casualità ha voluto, insegnasse anche a mio figlio. Scambiando con lui qualche parola circa il libro, mi ha comunque fornito le linee guida iniziali del mio lavoro.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si tratta di una esperienza nuova, affascinante e coinvolgente. Per chi non ama questo settore è difficile far comprendere l'emozione che si prova una volta che ti trovi tra le mani il tuo lavoro, perfettamente impaginato, ordinato e pronto per essere letto. Una volta avuta tra le mani la prima copia del mio libro, ho provato un'emozione fortissima, una miriade di ricordi mi si sono accavallati e la commozione ha preso il sopravento. In un mondo dove il campo dell'editoria poco spazio lascia alle novità, agli autori emergenti, la BookSprint ha dimostrato una genialità, competenza e sensibilità fuori dal comune.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio manoscritto è stata la mia carissima amica Rosa Vetta, persona di uno straordinario spessore umano e culturale, che senza se e senza ma, ha sempre creduto in questo mio primo lavoro.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
A differenza dell'Ebook, sono letteralmente affascinato dalla versione dell'audiolibro. Ascoltare le narrazioni di un libro, l'enfasi che ne consegue e magari accompagnarle, a seconda dei capitoli, da colonne sonore studiate e coinvolgenti, penso che possano rappresentare emozione pura.
 
 
 
 
 

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