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12 Dic
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Bi genitorialitĂ , tra rivoluzione e conservazione


Tra le caratteristiche fondamentali che rendono un insieme di leggi un ordinamento giuridico vi è la certezza del diritto. Ma negli ultimi anni questa peculiarità sta venendo sempre più a mancare, rendendo incerta l’applicazione della legge nei diversi ambiti della sfera privata e pubblica della vita umana.

Uno dei settori maggiormente messi in crisi da questa devianza è il diritto di famiglia e sull’intero assetto legislativo della materia prova a fare luce il sociologo e mediatore familiare e civile Marco Colantoni, autore del saggio “Il diritto calpestato: quando un pregiudizio fa giurisprudenza” pubblicato dalla BookSprint Edizioni.

Nato e residente a Sulmona, provincia di L’Aquila, Marco Colantoni è attualmente sociologo presso la Cooperativa Sociale “Nuovi Orizzonti Sociali” e, oltre alla figura di mediatore, collabora attivamente, in qualità di responsabile del settore progettazione, con la Federazione dei Diritti del Cittadino (Fe.dir.cit.) di Sulmona. Docente di comunicazione efficace, psicologia e sociologia presso il “Centro di Formazione Professionale Opportunity”, ha da anni concentrato la sua attenzione sul diritto di famiglia e sul fenomeno della bi genitorialità, tra rivoluzione e conservazione.

L’opera, disponibile anche in versione digitale, ripercorre infatti le tappe più importanti del difficile cammino della legge n. 54/2006, la legge sull’affidamento condiviso dal titolo “Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli”. Tale legge avrebbe dovuto portare una ventata di modernizzazione garantendo al minore, figlio di una coppia separata, la possibilità di contare comunque su entrambi i genitori (mantenendo con ambedue un rapporto equilibrato e continuativo) e, dall’altra parte, avrebbe dovuto dare modo sia al padre che alla madre di non perdere il ruolo di genitore per diventare un mero controllore. Negli anni, invece, è evidente la sua parziale o totale non applicazione, con delle sentenze che, anziché applicare una legge dello Stato, sono state il frutto di pregiudizi e scelte frettolose.

La tesi dell’autore, nelle 98 pagine del libro in cui diritto di famiglia, sociologia  e pedagogia operano ad unisono, è che queste sentenze, grottesche anche a causa degli avvocati, creino ulteriori conflitti all’interno del nucleo familiare, andando ad accentuare i problemi che in esso sono giĂ  presenti. Ecco perchĂ© diventa importante il ruolo del mediatore familiare, a cui spetta il compito di accompagnare gli ex coniugi e la prole nel difficile cammino di una separazione, non tralasciando nemmeno l’annosa questione dell’assegno di mantenimento.

 

 

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Giovedì, 12 Dicembre 2013 | di @Dario D’Auriente