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23 Dic
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Bastardi di razza

Insabbiamenti, segreti nascosti, sotterfugi... compiuti da chi, invece, dovrebbe commettere, se non altro per il ruolo ricoperto nella società, solo atti giusti. Ma non sempre è così. Arriva in libreria “Bastardi di razza”, il nuovo romanzo di Tony Alfaromeo Quinzio. L’opera, edita per i tipi della BookSprint Edizioni, la casa editrice di Vito Pacelli, è disponibile nel classico formato della brochure cartacea e affonda le sue radici nella corruzione e negli angoli oscuri dei cosiddetti “poteri forti”.
 
La storia, inventata, trae chiaramente spunto dalla realtà. Troppo spesso sentiamo purtroppo ai telegiornali o leggiamo nei vari articoli di diverse testate locali e nazionali di vicende che hanno del losco, proprio come in questo volume. Ma ciò su cui vuole farci ragionare l’autore, in un intreccio davvero ben articolato e studiato, è che non c’è mai solo del marcio o solo del buono in ogni luogo e in ogni persona. Non è quasi mai chiaramente identificabile il limite tra bene e male e sforare la linea di demarcazione tra i due universi spesso è più semplice di quello che si possa pensare…
 
Nelle 220 pagine che compongono il romanzo, il messaggio di fondo forse è proprio quello di non farsi condizionare da assurdi preconcetti e di guardare con sguardo vigile e attento a tutte le sfumature che contraddistinguono una storia, per quanto oscura e tetra possa apparire. La speranza, d’altronde, è l’ultima a morire e “non è mai finita, fintanto che non è davvero finita”. Perché c’è sempre tempo anche per ripensare alle proprie azioni e magari redimersi.
 
Autore dell’opera è Tony Alfaromeo (nomignolo derivato dalla famiglia all’epoca del nonno) Quinzio, 59enne con esperienze sportive di buon livello nella pallamano (ha militato per anni in una squadra di Serie B). Amante dei viaggi (gli manca solo di visitare l’Antartide), ognuno dei quali è solo l’inizio della prossima avventura, e appassionato di nautica, ha iniziato la scrittura di “Bastardi di razza” nel 1998, completandola però soltanto nel periodo del primo lockdown.

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