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30 Nov
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Porca miseria

La difficoltà e la bellezza del lavoro di chi opera nel mondo della cooperazione internazionale è raccontata, in forma autobiografica, nelle 158 pagine del libro-reportage di Tommaso Merlo. Pubblicato nella doppia formula, cartacea e digitale, dalla BookSprint Edizioni, il testo offre ai lettori curiosi la testimonianza di importanti missioni umanitarie. La scelta ironica del titolo “Porca miseria” rivela la volontà di porre al centro del racconto quella condizione di vita con cui le popolazioni in difficoltà sono costrette a dover fare i conti.

Tommaso Merlo comincia la stesura del suo libro mentre è impegnato in una missione in Libano. La scrittura comincia quindi sul campo e questo giustifica l’abbondanza di elementi che raccontano nel dettaglio le circostanze vissute ed affrontate, tali da consentire al lettore di avvicinarsi e calarsi completamente nel contesto narrato. La magistrale abilità descrittiva di Tommaso Merlo incrementa la capacità di immedesimazione del fruitore del libro. La povertà, la disperazione e la miseria sono i parametri entro cui misurarsi, e sono soprattutto le calamità che flagellano le popolazioni gravemente indebolite dalle guerre o dalle catastrofi naturali. La missione in Bam, in Libano, presso il Sahara (in Darfur) e a Kabul sono solo una minima parte del lungo e vario peregrinare intorno al mondo di Tommaso, amministratore e manager di organizzazioni non governative e agenzie ONU. Nella descrizione delle condizioni tragiche a cui le popolazioni locali sono costrette c’è un richiamo, da parte dell’autore, ai sentimenti di fratellanza e solidarietà che lo hanno spinto - ormai molti anni fa - a compiere una così radicale scelta di vita. Parte fondamentale del testo sono le pagine in cui Tommaso effettua, con la sensibilità che lo caratterizza, un coinvolgente resoconto socio-antropologico delle popolazioni delle terre visitate, della forte sinergia che scaturisce dall’incontro con la diversità di chiunque assuma un atteggiamento di apertura e accoglienza.

Il testo di Tommaso Merlo è dunque la preziosa testimonianza di quale grande contributo sia, per gli abitanti dei più sfortunati angoli del mondo, l’operare delle  organizzazioni umanitarie, capaci di fornire aiuto dove impera la devastazione.

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