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28 Ott
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My Prisons: a Written Account

Approcciare uno dei classici della letteratura italiana dell'ottocento con il piglio, il fascino, il gusto e l'universalità della lingua inglese. Arriva in libreria "My prisons: a written account – Adaptation in English: Luca Nava. Language consultant: Regina Goretti Meehan", il nuovo libro di Luca Nava. L'opera, edita dalla BookSprint Edizioni e disponibile nel classico formato della brochure cartacea, traduce proprio "Le mie prigioni" di Silvio Pellico, scritto tra il 1831 e il 1832.
 
L'opera di Pellico era chiaramente autobiografica, raccontando la vita dell'autore nell'arco di tempo che va dal 13 ottobre 1820, giorno in cui Pellico venne arrestato a Milano per la sua partecipazione ai moti carbonari, al 17 settembre 1830, giorno del suo ritorno a casa dopo il decennio di prigionia. La traduzione di Luca Nava non tralascia alcun elemento dell'opera originale, vi si ritrova dunque l'esperienza carceraria del poeta e patriota italiano, condivisa con l'amico Piero Maroncelli tra Milano e Venezia, e anche le vicissitudini affrontate dopo il trasferimento nella fortezza dello Spielberg, a Brno, in Austria. Il tutto affrontato e superato anche e soprattutto grazie alla fede cristiana del Pellico.
 
88 pagine che rispecchiano quindi l'originale, arricchite da una scelta accurata delle parole e del linguaggio, adatto ad un lettore che abbia una conoscenza intermedia dell'inglese. Nelle pagine viene fuori la maestria con cui Luca Nava sapientemente sceglie il termine giusto per trasmettere da una lingua ad un'altra, da una cultura ad un'altra, un'esperienza personale e privata, che però tutti dovrebbero conoscere per le modalità in cui è raccontata e per i contenuti etico-sociali che include.
 
Luca Nava è un traduttore e da anni si occupa di adattamenti di classici italiani in lingua inglese. Per la BookSprint Edizioni ha infatti pubblicato in passato anche: "Demetrio Pianelli" (80 pagine, 2013), famoso romanzo scritto da Emilio De Marchi; "Little ancient world" (88 pagine, 2014), traduzione del libro più famoso di Antonio Fogazzaro; "Ettore Fieramosca" (82 pagine, 2016), dal romanzo storico di Massimo D'Azeglio; "Confessions of an Italian man" (196 pagine, 2017), romanzo postumo di Ippolito Nievo; e "The Jew of Verona" (136 pagine, 2018), romanzo storico a firma di Antonio Bresciani.

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