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11 Nov
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I miei primi 50 anni

Durante un periodo di pausa dal suo amato lavoro di infermiera professionale, Paola Bertolini si concede del tempo per scrivere la sua prima opera narrativa: un romanzo autobiografico dove sintetizza il suo (quasi) mezzo secolo di vita. In 126 pagine de “I miei primi 50 anni”, pubblicate da BookSprint Edizioni, anche in versione ebook, l'autrice manifesta in piena evidenza il consuntivo emotivo di un'intera esistenza.

Come una grande quercia dalle radici profonde, così Paola Bertolini si mostra al lettore, e soprattutto alla sua unica figlia (il solo frutto dell'enorme albero), a cui il libro è dedicato. Nella rievocazione delle sue radici, l'autrice passa in rassegna istanti di un'infanzia felice, trascorsa nella frugalità di una famiglia di origini contadine. Alla povertà materiale dei suoi nonni e dei genitori corrisponde una ricchezza di valori radicati nei suoi avi e trasmessi alla piccola Paola attraverso un legame di profondo sentimento. «Eravamo felici! Anche se in condizioni di disagio economico molto marcate ma…. »

La spensieratezza degli anni dell'infanzia viene meno già durante la prima adolescenza con la nascita di un fratello affetto da handicap: le crisi epilettiche e il ritardo cognitivo del nuovo arrivato condizioneranno pesantemente, durante gli anni a seguire, sia gli equilibri familiari, sia la stessa vita di Paola. Sarà lei, a costo di importanti rinunce, a farsi spesso carico del fratello. Nella speranza di poterlo guarire con l'abnegazione dell'amore fraterno,   gli dedica il suo tempo, obbligandola ad interrompere gli studi per diversi anni. Solo dopo il conseguimento del diploma professionale da infermiera, Paola riscatta sé stessa. Il lavoro le dona un'indipendenza economica ma anche la consapevolezza di dimensioni a lei ancora sconosciute. «Avevo iniziato ad assaporare la vita, a rendermi conto che non esiste solo la sofferenza, ma cercavo ogni cosa, ogni forma di stile di vita che potesse gratificarmi, star bene con me stessa!!!» Con entusiasmo Paola comincia un nuovo corso della sua vita, quello che – nel bene e nel male – l'ha resa ciò che è oggi; ma se l'apertura a nuove prospettive le ha riservato delle amare sorprese, soprattutto la falsità di un marito amato e amorevolmente rispettato, le permette ancora di godere della gioia più grande: l'esperienza della maternità.   La prosa assai agevole ed il linguaggio comune del testo rivelano la potenza impulsiva che ha animato l'autrice nella stesura del suo romanzo d'esordio.

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Lunedì, 11 Novembre 2013 | di @Damiana Perrella