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18 Ott
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A Matera la Prof 2.0

Sarà presentato alle 19:00 di questa domenica, alla Libreria dell’Arco di Matera, “Insegnare con passione” (BookSprint Edizioni, 162 pagine, ebook disponibile) il libro di Antonia Dartizio, professoressa di francese in pensione che non ha mai smesso di aggiornarsi e imparare.
Tante le personalità presenti nei locali di via Ridola 37. Ci saranno i dirigenti scolastici Vito Fedele Lenge e Michele Ventrelli; ci saranno le professoresse Maria Araujo e Anna Maria Cammisa (Direttore della Caritas Diocesana e Presidente della Mensa dei poveri Don Giovanni Mele); ci sarà anche la Chiesa, con il parroco Don Pierdomenico Di Candia.

Antonia Dartizio ha sempre lottato per la formazione continua del corpo docente, promuovendo progetti formativi originali che prevedono l’uso del computer, di internet e dei social network. Una Prof 2.0, vicina al mondo degli studenti, che crede in un insegnamento vivo e applicabile nel mondo attuale.
«I docenti non sono al passo coi tempi, e questa è una cosa che non riesco ad accettare», spiega l’autrice. «Addirittura ci sono docenti che non sanno usare il computer. Per me questo è inconcepibile, perché lo ritengo uno strumento indispensabile, e che piace ai ragazzi». Antonia Dartizio, invece, ha capito immediata l’importanza di questo strumento, e con l’umiltà di chi vuole imparare si è appropriata del mezzo, e lo ha applicato con successo in ambito scolastico. “Insegnare con passione” raccoglie proprio queste esperienze innovative, autentici progetti apripista per una scuola spesso attardata su vecchi schemi, mentre il mondo cambia e cambia il modo di appropriarsi della conoscenza.
Secondo la Dartizio l’insegnante deve superare lo shock di non essere più depositario unico di un sapere che si trasmette in maniera verticale, ma dev’essere partecipe una conoscenza condivisa, alla quale tutti possono accedere.
«Si lavora insieme, non più come una volta. Per le lingue straniere sono indispensabili progetti con gli altri paesi. Altrimenti che lingua si insegna? Gli esercizi e la grammatica non servono a niente, se sono fini a se stessi. La cosa più bella e emozionate è parlare con gli stranieri, chattare con loro, lavorare insieme anche a distanza. È favoloso, e io queste cose le ho vissute. Spero che questo libro possa dare nuove idee ai miei colleghi, e che possano realizzare esperienze ancora più belle delle mie».

 

 

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Lunedì, 21 Ottobre 2013 | di @BookSprint Edizioni