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31 Mar
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Il rumore della neve

 Agnese Arcarese si tuffa nel mondo dei libri con l’irruenza della sua giovanissima età. Nata ad Agrigento in un freddo giorno d’inverno del 1999, Agnese vive sulla propria pelle bambina il fascino della storia e della natura: insieme ai nonni e alla zia Giusy vive nella casa di campagna sotto la Valle dei Templi, località che lascia successivamente per trasferirsi a San Cataldo. Agnese ragazzina cambia quindi provincia di residenza e compagnia: ora è la nonna Agnese a trascorrere lunghi pomeriggi con lei e, accomunate anche dal nome, il loro tempo insieme diventa conoscenza, complicità. Attualmente iscritta al liceo artistico “F. Juvara” della sua città, Agnese vive oggi con i genitori e la sua amatissima gatta Lilly. La natura, la musica ed i libri sono il suo piccolo grande mondo in cui un posto speciale ha anche la scrittura.

 

L’esordio narrativo di Agnese Arcarese porta il marchio della casa editrice BookSprint Edizioni; coinvolta nella pubblicazione cartacea di questo romanzo, la casa editrice segna la prima tappa del percorso narrativo di questa giovanissima autrice. “Il rumore della neve”, romanzo di cento pagine, evoca la serenità dell’ambiente domestico in cui Agnese Arcarese ha trascorso molti anni della sua infanzia e adolescenza; e quest’ultima fase della sua crescita non giunge senza conseguenze. Nel lungo dialogo con se stessa e nei pensieri che rivolge ai suoi affetti più cari si leggono le riflessioni di una vita che sboccia, le inquietudini sentimentali ed esistenziali di chi si prepara ad affrontare per la prima volta la vita, quella vera.

In una forma che rispecchia l’impazienza dei suoi sedici anni, Agnese Arcarese comunica ai lettori il disagio per le sue disarmonie sentimentali; confida alle pagine del suo primo romanzo l’amarezza per un amore non corrisposto e la gratitudine per gli insegnamenti che le due nonne hanno saputo trasmetterle con pazienza e tanto amore. Il romanzo, alla stregua di un diario, illumina il lettore sulle fasi di crescita dell’autrice che nonostante la confusione e la tristezza, ritrova la via della serenità.

«Ho ripreso a sporcarmi le labbra di cioccolato, a pulirmi il muso con la manica della mia giacca, a camminare scalza con il pavimento gelido. Ho ripreso a sorridere, perché la tristezza non fa per me. Ho ripreso la mia vita, ho ripreso ad amare, forse un po’ meno, ma pur sempre amore è. »

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Martedì, 31 Marzo 2015 | di @Damiana Perrella

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