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17 Mar
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Lasciatemi respirare liberamente

 Nella vita quasi mai nessuno è troppo felice e, quand'anche c'è la felicità, i dolori sono sempre dietro l'angolo. Sembra il pensiero pessimista di una persona che ha subito molte angherie nella vita, ed invece è ciò che è accaduto alla protagonista di "Lasciatemi respirare liberamente", il nuovo libro di Barbara Bertuzzo. Edito per i tipi di BookSprint Edizioni, il volume è disponibile nel solo formato cartaceo della brossure ed affronta l'angoscioso tema delle malattie e della lotta per venirne fuori.

 Nelle 90 pagine dell'opera, che è un racconto autobiografico, emerge così tutta la sofferenza di chi, in un periodo meraviglioso della sua vita, scopre improvvisamente di avere un tumore. Assieme al marito Cristian e al figlio Mattia, alla madre e a tutti gli amici e le amiche (comprese le colleghe parrucchiere), la protagonista del racconto deve affrontare il difficilissimo cammino delle chemioterapie, della radioterapia, del port e degli interventi, che inevitabilmente la modificano, la cambiano, e non sarà facile farsi accettare in primis dal figlio e dal resto della comunità. In più i continui dolori, le sofferenze, le impediscono di trascorrere una vita "normale".

Barbara Bertuzzo, nata a Vicenza nell'agosto del 1979, vive a Camisano Vicentino, sempre in Veneto. Da anni è un'affermata parrucchiera e, nella vita privata, è felicemente sposata e ha un bambino di 5 anni. Non è una scrittrice sin dalla nascita, ma le sue vicissitudini l'hanno portata ad esprimere ed esternare il difficile cammino della guarigione. Scrive perciò per dimostrare che dal cancro si può riemergere, il cancro può essere vinto. Certo, non è facile, ma la speranza non deve mai mancare. Il suo è, cioè, un esempio di chi ce l'ha fatta e di chi adesso, dopo anni di battaglie, può finalmente guardare fuori e respirare l'aria leggera che lo circonda.

Il messaggio che emerge perciò dal libro è la difficoltà delle persone, delle persone malate, di affrontare cure invasive e dolorose e la necessità contemporanea, per tanto, di avere sempre qualcuno vicino che sia pronto a sorreggerle, perché la strada per guarire da un tumore è sempre complicata e mai banale, mai facile.

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Martedì, 17 Marzo 2015 | di @Dario D’Auriente

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